Racconto Nove #7

“I termometri basano il loro funzionamento fisico sull’uso di una qualche grandezza fisica che varia con la temperatura che tipicamente può essere: la dilatazione termica di una sostanza liquida, gassosa o solida; la resistenza elettrica di un materiale (ad es. termometri a termistore); altre grandezze fisiche e dinamiche.
Come per altri strumenti di misura, si tratta comunque di strumenti tarati ovvero opportunamente calibrati attraverso precise procedure di calibrazione e con valori mappati su una scala termometrica.” (Wikipedia)

I termometri a mercurio sfruttano la dilatazione volumetrica del mercurio liquido al variare della temperatura.

Gradi Celsius: la temperatura del ghiaccio fondente (durante i cambiamenti di stato la temperatura resta costante) è posta uguale a 0 °C, mentre la temperatura dell’acqua bollente è posta uguale a 100 °C; 1 °C è la centesima parte dell’intervallo tra i due estremi.

Gradi Fahrenheit: la temperatura del ghiaccio fondente è posta uguale a 32 °F, mentre la temperatura dell’acqua bollente è posta uguale a 212 °F; 1 °F è la centottantesima parte dell’intervallo tra i due estremi.

°C=(°F-32)∙5/9          °F=°C∙9/5+32

Gradi Kelvin: “La scala kelvin, avendo per zero lo zero assoluto è a volte detta scala assoluta (infatti non c’è temperatura più bassa di -273,15 gradi Celsius). (…) il sistema di misurazione kelvin fa riferimento a un particolare “zero”, che è lo zero assoluto, e corrisponde alla più bassa temperatura che teoricamente si possa ottenere in qualsiasi sistema macroscopico. (…) Seppure la scala Celsius e la scala kelvin abbiano dei riferimenti differenti, i valori degli intervalli di temperatura (cioè le differenze di temperatura) misurati con le due scale coincidono.” (Wikipedia)

K=°C+273,15          °C=K-273,15

Una riflessione ironica sui limiti e le imperfezioni dell’umanità rispetto alla perfezione del soprannaturale, anche se infernale, funzionale alla considerazione sulla molteplicità delle scale di misura termometriche.

Il gioco di parole sul tempo vuole enfatizzare la differenza fra il tempo umano, definito verticale, fatto di passato, presente e futuro, e il tempo ultraterreno, orizzontale perché sempiterno, ove tutto è presente.

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