“Questo oggetto che si mette sul viso deve permettere a chi lo indossa di raggiungere lo stato di neutralità che precede l’azione, uno stato di ricettività riguardante ciò che ci circonda, senza conflitti interiori. Si tratta di una maschera di riferimento, una maschera di base […]. Sotto ogni maschera ne esiste una neutra che ne regge l’insieme.”
Jacques Lecoq
(Nella foto, immagine dal giornale online Tempi)
Con chi parlarne se non con Liam, mi dico. È in terrazza, sta leggendo. Mi invita a sedermi quando arrivo, è chiaramente felice di vedermi, come me, del resto. Ti trovo in forma Liam, gli dico, davvero in forma. Sei gentile, mi risponde, anche se sempre diplomatico. Come stai Augustine? Mi dice con un sorriso. Liam è il solo a chiamarmi col nome Augustine, alternando con la variante piccolo Augustine, nonostante il mio nome completo sia James Augustine Aloysius e tutti mi chiamino James, senza dire del fatto che io piccolo non lo sia più da tempo. Bene, gli rispondo. Cosa leggi? Gli chiedo. Vediamo se indovini piccolo Augustine, ti metto alla prova, replica malizioso, iniziando a leggermi un brano verso l’inizio del libro. “È difficile rimanere imperatore in presenza di un medico; difficile anche conservare la propria essenza umana: l’occhio del medico non vede in me che un aggregato di umori, povero amalgama di linfa e di sangue. E per la prima volta, stamane, m’è venuto in mente che il mio corpo, compagno fedele, amico sicuro e a me noto più dell’anima, è solo un mostro subdolo che finirà per divorare il padrone.” Facile, rispondo, lo hai fatto di proposito a non mettermi in difficoltà, ci scommetterei. È Adriano che parla, per bocca della Yourcenar. Ma non credi che sia un po’ presto per te pensare alle tue memorie? Gli chiedo.
(…)
Il racconto è integralmente incluso nel libro Escursioni, pubblicato ad aprile 2022.