L’illusione

Persuade tibi hoc sic esse ut scribo: quaedam tempora eripiuntur nobis, quaedam subducuntur, quaedam effluunt. Turpissima tamen est iactura quae per neglegentiam fit. Et si volueris adtendere, maxirna pars vitae elabittir male agentibus, magna nilli agentibus, tota vita aliud agentibus.”

Seneca

(Nella foto, Salvador Dalì, Orologi molli)

Non lasciarti ossessionare dal tempo, figlia mia. Non vivere sempre sul taglio di lama del tempo, pianificando tutto al minuto, rallentando in attesa dell’istante cruciale e accelerando follemente al suo repentino approssimarsi. Non correre cercando di bruciare il tempo, agguantarlo, illuderti di fermarlo. Non ha forse detto Einstein che il tempo non esiste, che è solo un’illusione? Pensi, con tutto il rispetto per Einstein, che sia una affermazione priva di senso? Non essere superficiale, figlia mia. Intanto Einstein non parlava a caso, lui che ha cambiato la fisica e la visione che si ha dell’universo, andando spesso controcorrente, ricavandone il ruolo di rivoluzionario prima e di conservatore poi. Era fermamente convinto dell’esistenza di una realtà fisica indipendentemente dalla presenza di un osservatore, cosa che la nuova meccanica quantistica metteva in discussione, che inoltre questa realtà sia governata da leggi di tipo deterministico, dove l’evoluzione di un sistema dipende in maniera rigorosa ed ineluttabile dalle leggi stesse e dalle condizioni iniziali del sistema. In questa visione l’unico tempo fisico reale, per meglio dire lo spazio-tempo inscindibile del cronotopo, dipendente dalle velocità relative dei sistemi e dalle masse in prossimità, è quello delle leggi meccaniche deterministiche e reversibili rispetto al tempo agenti a livello microscopico. È il tempo macroscopico, frutto della nostra percezione della realtà fisica in quanto osservatori, ad essere per Einstein una illusione, un artefatto della nostra dimensione umana. In questo contesto l’illusione coinvolge allora la stessa esistenza umana, il cui senso effimero è quindi proprio quello che fa dire ad Einstein, scrivendo al figlio e alla sorella del suo recentemente defunto amico Michele Besso, che “per noi che crediamo nella fisica, la divisione tra passato, presente e futuro è solo un’ostinata illusione, per quanto tenace.”

(…)

Il racconto è integralmente incluso nel libro Escursioni, pubblicato ad aprile 2022.

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