“Il sole dei vecchi / è un sole stanco. / Trema come una stella / e non si fa vedere, / ma solca le acque d’argento / dei notturni favori. / E tu che hai le mani piene / d’amore per i vecchi / sappi che sono fanciulli / attenti al loro pudore.”
Alda Merini
(Nella foto, Vincent van Gogh, Sulla soglia dell’eternità, 1890)
Mira il tuo popolo, o bella Signora / che pien di giubilo oggi t’onora. / Anch’io festevole corro ai tuoi pie’, / o santa Vergine, prega per me. Il vecchio ripeteva i versi come una cantilena, una nenia sottovoce e monotona dalla metrica incerta, mentre seduto al suo tavolo d’angolo sotto il pergolato guardava la spiaggia e il mare, in quel giorno ancora caldo di fine settembre. Era in polo e bermuda, con le birkenstock ai piedi. Non era mai stato religioso. Anzi, neppure credente. Ma quelle parole e quella cadenza risuonavano a volte nella sua mente e nelle sue orecchie, a memoria di antiche e lunghe processioni alle quali aveva assistito, fin da bambino. Non si poneva certo il problema di apparire in tal modo fervente credente o blasfemo miscredente. Ne assaporava le suggestioni e i ricordi, semplicemente. Rivedeva soprattutto la processione del Venerdì Santo, col Cristo morto steso in orizzontale portato a spalla da un gruppo di sei persone, tre per lato, seguito dalla Vergine in piedi, portata da quattro persone, tutta vestita di nero, addolorata e piangente. Mira il tuo popolo, o bella Signora / che pien di giubilo oggi t’onora. / Anch’io festevole corro ai tuoi pie’, / o santa Vergine, prega per me. E tutto il paese a seguire o a guardare la processione, credenti e non credenti, partecipi al rito e al turbamento collettivo.
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Il racconto è integralmente incluso nel libro Escursioni, pubblicato ad aprile 2022.